Stampare o non stampare?

Oxford English Dictionary

di Katerine Mitchell

La prossima edizione del famoso Oxford English Dictionary – la terza, che si prevede di completare tra circa 10 anni – potrebbe essere unicamente online: l’Oxford University sta seriamente pensando di abbandonare la versione cartacea dopo aver visto le prestazioni della seconda edizione su entrambi i supporti.

La versione “fisica” – 20 volumi per un peso complessivo di 65 Kg – costa 750 sterline (circa 900 euro) e dal 1989 ha venduto 30.000 copie. Quella online, invece, vanta circa due milioni di visitatori al mese, che pagano 195 sterline (circa 234 euro) per poterla consultare per un anno.

Una decisione che conferma la tendenza allo spostamento dalla carta all’e-only e che conferma anche la politica di vendere le licenze dei prodotti elettronici, che priva l’acquirente del possesso perenne del bene acquistato, come già accade con i periodici elettronici.[ref]In questo caso, però, soprattutto grazie agli acquisti consortili, gli acquirenti mantengono accesso al backfile al quale accedevano con l’abbonamento e perdono solo i nuovi fascicoli pubblicati dopo la cessazione dell’abbonamento stesso.[/ref]

Il passaggio all’elettronico, dunque, non è privo di rischi e controindicazioni, prima possibile quella che non ci permette di salirci sopra con i piedi, o di sistemare tavoli che traballano; sembra tuttavia una scelta utile, se non necessaria.

Forse per questo ci è parsa assurda, al contrario, la scomparsa di un pionieristico esperimento italiano di dizionario su web: il celeberrimo De Mauro Paravia, chiuso quasi senza spiegazioni quasi un anno fa e che in molti, tra i quali il sottoscritto, ancora rimpiangono.