La settimana dei libri proibiti

Libro incatenatoAlcuni giorni prima della settimana internazionale dell’OA, di cui ho brevemente scritto qui, si svolgeva negli Stati Uniti la Settimana dei libri proibiti, contro la censura operata sui libri nelle scuole e nelle biblioteche.

Il nome dell’iniziativa è medievaleggiante, riecheggiando l’Index librorum prohibitorum, ma il fenomeno è particolarmente e preoccupantemente in voga, anche qui da noi e ancora in questi anni.
Certo, anche nel caso dell’Index non solo di medioevo si trattò, essendo stato abolito formalmente solo nel 1966.

Notificatio Post litteras apostolicas qua Index librorum prohibitorum vim legis ecclesiasticae amplius non habet

Per rispondere alle suindicate domande, questa congregazione per la dottrina della fede, dopo aver interrogato il beatissimo Padre, comunica che l’Indice rimane moralmente impegnativo, in quanto ammonisce la coscienza dei cristiani  guardarsi, per una esigenza che scaturisce dallo stesso diritto naturale, da uegli scritti che possono mettere in pericolo la fede e i costumi; ma in pari empo avverte che esso non ha più forza di legge ecclesiastica con le annesse censure. […]

Dato a Roma, dal palazzo del S. O ffizio, il 14 giugno 1966.

Come non pensare alle recenti vicende di intromissione della politica nella vita delle biblioteche, con azioni che si sono configurate come vere e proprie censure, tanto da attirarsi i clamori della stampa e pronunciamenti dell’AIB?

Penso al Caso di Musile di Piave sui “giornali politicizzati” o all’iniziativa “Due regine Due re”, promossa dal Comitato Gay Pride ed ospitata lo scorso 16 maggio dalla biblioteca internazionale per ragazzi “Edmondo De Amicis” di Genova, finita poi con un esposto presso la magistratura e una netta presa di posizione dell’Associazione.
Non so voi, ma io “leggo libri proibiti”!